Quando il mondo interno dell’individuo si inflaziona, ovvero si riempie di contenuti inconsci che invadono la coscienza perché da questa non sono stati elaborati, allora anche l’abitare esterno, come cura del proprio spazio protetto, in cui trascorrere parte della propria esistenza, si fa pieno di oggetti che si accumulano e non si dismettono più o non si rinnovano. Ecco allora che l’ambiente fisico in cui si alberga rispecchia il mondo interno dell’individuo. Quanto più lo spazio dell’abitare è occupato da contenuti intrapsichici concretizzati negli oggetti, tanto più la casa non può ospitare rapporti umani e resta nell’abbandono di sguardi e incontri. Il testo del libro, di cui sono autore, riguarda l’esperienza di visite domiciliari negli anni dal 1997 al 2005, quando ho prestato servizio come psicologo fino al 2015 all’interno di una Comunità Terapeutica della ASL. Con tale servizio di visite domiciliari presso le abitazioni dei nostri ospiti pazienti, abbiamo potuto assistere e aiutare molti di loro, grazie all’operato di equipe diretta dal dott. Giorgio Villa, psichiatra, con cui ho personalmente condotto studi clinici ed etno-antropologici, grazie alla sua esperienza di ricerca in campo sciamanologico siberiano, in particolare nell’area del Nepal. Molti dei nostri ospiti si sono riappropriati del loro appartamento, in alcuni casi senza più le utenze per la vita domestica, come acqua, bagni, riscaldamento, in altri con la riapertura della casa, che da abbandonata da tutti poteva rinascere ospitando amici incontrati in comunità per un abitare condiviso. Con il tempo siamo riusciti a riaprire e rendere di nuovo vivo il mondo dell’abitare dei nostri ospiti, raggiungendo il numero di venti case assistite sul territorio, con un turn over di fino a 14 residenti in Comunità e 36 che vi soggiornavano in regime diurno o per poche ore al giorno, per poi fare ritorno alla propria abitazione.

La ricerca clinica sul campo, ovvero sul territorio, ha dimostrato con gli esempi viventi, che si può intervenire anche in situazioni difficili, restituendo a chi lo ha perso il diritto di vivere in un luogo preferito, affettivo e di propria scelta.