Il metodo del Training Autogeno proviene da J.H. Schultz, uno psichiatra tedesco vissuto negli anni ’30. Risente molto della tradizione orientale e delle tecniche meditative yoga ma in tal senso ne ha esportato i principi teorici e pratici più conformi alla cultura occidentale. Il T.A. è un sistema di apprendimento psicosomatico, esso infatti coinvolge il nostro Sistema Nervoso Autonomo, ovvero quello non regolato dalla nostra volontà. Il S.N.A. innerva soprattutto gli organi interni, come stomaco, intestino, fegato, cuore, ma anche la pelle e gli occhi e muscolatura scheletrica. Per questo motivo il T.A. sembra essere particolarmente indicato per sciogliere tensioni che inconsapevolmente possiamo accumulare in diversi siti corporei, andando a regolare, attraverso l’innervazione del S.N.A., il tono delle fibre muscolari che costituiscono il muscolo, ad esempio bicipite del braccio, ma che sono presenti anche nei tessuti degli organi come intestino, stomaco, etc. etc.. Il T.A. si divide in esercizi inferiori, medi e superiori, necessita dunque di un tempo di apprendimento che varia da tre mesi per quelli inferiori, fino a due anni per quelli superiori. Il T.A. può essere appreso con l’aiuto di un conduttore che suggerisce alcune formule verbali e favorisce la discesa del soggetto nello stato di relaxing. Il soggetto poi, una volta fatta l’esperienza di immersione e di ascolto delle sensazioni corporee, guidata dalla voce del conduttore, ripeterà da solo a casa l’esercizio. Il metodo T.A. si compone dunque di due momenti, uno guidato e uno in autonomia, che quindi lo contraddistinguono come un metodo di autoipnosi che però necessita della guida del conduttore via via che si prosegue dagli esercizi inferiori fino ai superiori. Le formule iniziali per procedere all’ascolto dei siti corporei cui rivolgere un’attenzione libera riguardano le due sensazioni di calore e pesantezza, che sono i primi segnali del relaxing che sta avvenendo. Il conduttore induce ad esplorare al contempo anche il proprio respiro, che sarà addominale e non toracico. Il respiro addominale aiuta ad incidere sullo stato di rilassamento del muscolo diaframmatico, ma non solo. Il respiro addominale, con gonfiamento e sgonfiamento dell’addome mediante inspirazione ed espirazione, aiuta a scendere nell’ascolto di sé come unità di psiche-soma, a prendere distacco dalle passioni che ci coinvolgono nel quotidiano, ad essere nel presente del qui ed ora e a godere di questo presente, ovvero a svuotarsi di tutti i pensieri parassiti che appesantiscono sottraendo energia vitale. Lo stesso ritmo di inspirazione ed espirazione può essere associato negli esercizi medi alla fuoriuscita di ricordi o immagini negative durante la fase espiratoria. Il momento subito dopo l’esercizio è molto importante, perché consente alla diade conduttore-terapeuta/paziente di parlare dell’esperienza appena fatta, delle sensazioni riscontrate, dei siti corporei più o meno tesi, delle immagini psichiche emerse, sia facilitanti sia ostacolanti il relaxing.

Il T.A. è molto indicato per soggetti sofferenti di ansia generalizzata, di attacchi di panico, di cefalea tensiva, gastrite e coliti di natura psicogena. E’ molto adiuvante per chi soffre di ansia da prestazione e per problemi relazionali, in cui la gestione dello stress diviene difficoltosa, alterando la propria capacità di restare in relazione con l’altro senza essere posseduto dai propri stati emotivi. Per questo possiamo dire che il Training Autogeno può essere considerato, per la sua proprietà di far accedere all’unità psiche-soma, una metodica psicoterapica, che inaugura uno sviluppo di percorso psicoterapico, a partire dalle immagini che possono emergere dall’inconscio e su cui poter fare luce attraverso il dialogo. Per la sua natura di esperienza psicocorporea il T.A. può anche essere usato per singole tranches temporali, andando ad attenuare certi stili ansiosi del soggetto. Il tempo minimo di trattamento con T.A. oscilla dai tre ai sei mesi.

Uno degli esercizi avanzati medi riguarda la regolazione del Plesso Solare, localizzato al centro dell’addome, attraverso la creazione di immagini guidate che rilassano gli organi presenti in sede addominale (intestino, stomaco, fegato etc…). Due degli esercizi superiori riguardano il rallentamento del battito cardiaco o la rappresentazione per immagini della teca cranica come vuota e irradiata di luce. In generale l’apporto della Visual Imagery risulta essere fondamentale nello svolgimento degli esercizi superiori.